L’Umbria venne costruita ad
Amburgo, venne varata nel 1911 con il nome di Bahia Blanca e destinata ad
operare in Argentina. Lunga 155 metri, larga 18, aveva posto per 2400 persone.
Nel 1935 venne acquistata dal governo italiano, trasformata in nave da carico e
ribattezzata Umbria e destinata al trasporto di truppe.

Il fondale era a 36 metri circa, l’Umbria si
appoggiò reclinandosi sulla murata di
sinistra.
Il suo carico, destinato a Massaua, comprendeva bombe, detonatori,
esplosivi, cemento, 3 belle automobili Fiat.

Leggiamo alcuni passi del suo
libro “Manta” pubblicato pochi anni dopo.
“Mi sembrava d’essere un
cavaliere del buon tempo antico che, giunto alla soglia di un castello
incantato, si dispone, insieme affascinato e titubante, a forzarne l’entrata……..


Hans perlustra la coperta, le fiancate e si addentra, attratto dall’ignoto, a tratti spaventato e consapevole
del pericolo dell’essere completamente solo.
Il fascino è più forte del timore, il silenzio è totale: gli spazi, i giochi di luce delle aperture e degli oblò, gli intrecci delle sovrastrutture , tubi, le parti metalliche aggrovigliate, hanno qualcosa di spettrale, ma allo stesso tempo festoni, fiorami, coralli, avvolti in nuvole di pesciolini trasformano il relitto in barriera vivente.
Un intreccio di morte e vita, fine e principio, buio e colore, attrazione e timore, pura emozione.
Il fascino è più forte del timore, il silenzio è totale: gli spazi, i giochi di luce delle aperture e degli oblò, gli intrecci delle sovrastrutture , tubi, le parti metalliche aggrovigliate, hanno qualcosa di spettrale, ma allo stesso tempo festoni, fiorami, coralli, avvolti in nuvole di pesciolini trasformano il relitto in barriera vivente.
Un intreccio di morte e vita, fine e principio, buio e colore, attrazione e timore, pura emozione.

L’Umbria resta posizionata a
ridosso di una barriera corallina, quindi è possibile immergersi con qualsiasi
tempo, non è troppo profonda e per questa ragione non è una immersione eccessivamente
impegnativa, nonostante le migliaia di visitatori in questi ultimi vent'anni è rimasta preservata.

E’ possibile vedere parte del carico, le
bombe, le cucine, attrezzi, vari ambienti, le famose Fiat . Per gli appassionati di fotografia, è un'occasione di
scatti di grande soddisfazione e suggestione.
Hans Hass ci racconta alla fine della sua prima immersione: “era un piacere squisito poter
scegliere e sfruttare ogni motivo fotografico……scivolavo in giù come un
uccello. Mai ho avuto il senso della vita nella terza dimensione come
in questo relitto, dove ogni scala ed ogni porta suggeriva il confronto con una
nave ancora “Viva””.
Emozioni di ieri, di un grande
pioniere della subacquea, ma emozioni, meraviglie e spazio per la fantasia possibili anche oggi anche per noi, oltre 60 anni dopo.....
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