Una crociera “One
Way” P.Sudan- Mohamed Qol.
I nostri ospiti,
prima di giungere in Sudan, hanno approfittato dell’occasione e sono
rimasti due giorni a Dubai, hanno fatto un giro per la città , un tour nel
deserto e quindi un po’ di shopping, sono arrivati lunedì, con “fly Dubai”,
regolarmente e puntuali.
La previsione del
tempo per questa settimana da 5 nodi di vento variabile o assenza di
vento da lunedì a mercoledì. Poi inizia, come sempre di
questa stagione, a soffiare forte il vento da SE nello stretto di
Bab el Mandeb nell’estremo sud del Mar Rosso, così forte da far arrivare la sua influenza fin quassù in Sudan : 10-15 nodi da SE previsti per giovedì,
sabato e domenica.
Questo significa
tempo buono, mare piano e liscio come la scorsa settimana, caldo umido, con la
possibilità di fare senza alcuna difficoltà il nostro itinerario di risalita,
decidendo il programma a nostro piacimento senza considerare la
meteorologia almeno per la prima parte della settimana.
Con pure una aggiunta di una spintarella favorevole da SE per il
trasferimento a Nord. La luna al tramonto sembra più che una falce un colpo lieve
di pennello per le nostre serate di completa bonaccia.
Sono rosati e arancio
gli splendidi tramonti dove anche povere barche di pescatori sembrano
risplendere e dorarsi.
Iniziamo il
programma di immersioni martedì mattina con il check dive attorno al relitto
dell’Umbria e una seconda immersione di penetrazione all’interno della nave per
gli appassionati. Alcuni dei nostri ospiti sono in Sudan per la prima volta,
altri ritornano, e il relitto ha preservato il suo fascino e il suo mistero per
tutti, vecchi e nuovi ospiti. Quindi ci spostiamo a Sanganeb, potendo scegliere
come ci conviene, per l’alba del mercoledì, l’immersione a Punta
Nord, segue Sha’ab Rumi.
Sha’ab Rumi è di
nuovo all’insegna del volo, avvistiamo questa mattina un bell’ esemplare di
airone: l’ardea purpurea, degli aironi grigi disperatamente in cerca di qualche
roccia emergente della barriera per riposare un po’.
Voli in lontananza, sempre
di aironi: sembrano coriandoli, quasi sottili fili d’Arianna che legano i
nostri continenti. Un gheppio , un piccolo tenero giovane succiacapre dal
piumaggio marmorizzato, nuovi tipi di tortore dalla elegante tenue livrea.
Il nostro gheppio questa mattina si è decisamente esibito in ampie volute e calibrate in alto vicino alle nuvole.
Il nostro gheppio questa mattina si è decisamente esibito in ampie volute e calibrate in alto vicino alle nuvole.
All’improvviso, inaspettatamente, ha
chiamato a se le ali e si è lanciato in picchiata. Non essendovi prede
nelle vicinanze e trovandomi sotto la sua picchiata, ho avuto la netta
sensazione che si trattasse di un gioco, un tuffo ad alta velocità per
puro piacere: ebrezza da volo. Salvo frenare all’ultimo, per posarsi placido
sul radar e rimirare d’attorno con i suoi grandi occhi rotondi...
Sono ricomparsi i
delfini: le stenelle della laguna di Sha’ab Rumi. Completamente assenti l’altra
settimana, sono accorse incontro a Sherazade appena abbiamo infilato la prua
nella pass all’arrivo scortandoci fino all’ancoraggio ed altrettanto hanno
fatto, volando, quasi più che nuotando, quando a mezzogiorno abbiamo lasciato
Rumi alla volta di Suedi.
Stazionano sul
lato Est della barriera, dove la barriera per qualche centinaio di metri è più
profonda e non arriva in superfice. Su quel lato entrano ed escono in mare
aperto o giocano surfando sulle onde della risacca: le onde diventano più
fitte e ripide passando sulle rocce dal mare aperto alla laguna, e
quindi sono più interessanti al gioco.
E’ decisamente il loro angolo
preferito. Dove fra una immersione ed un’altra è possibile raggiungerli per
nuotare insieme: uno dei doni di Sha’ab Rumi, a parte le immersioni
pianificate, nuotare con le stenelle, una emozione per tutti
indimenticabile, lasciano una carica gioiosa che perdura poi per tutta la
settimana.
La temperatura dell’acqua è sempre sui 30°, non c’è alcuna corrente.
I martello sono piuttosto profondi, sia a Sanganeb che a Rumi, i grigi
sono più radi. In compenso c’è un’esplosione di pesce in branchi incredibile:
carangidi, dentici, pappagalli cosiddetti rinoceronti così stranie affascinati
da sembrare pesci preistorici, cernie di ogni tipo. Il pesce è decisamente
aumentato dalla scorsa settimana. Volute fitte di barracuda d’argento ad ogni
immersione. I fotografi, categoria severa, sono contenti.
Pernottiamo a
Suedi, partenza durante la notte per svegliarci a Qita el Banna, seguono Merlo,
Abington, Angarosh.
Venerdì col vento
da SE è entrata una vorticosa corrente da SE, corrente è sinonimo di
avvistamenti, così è stato ad Abington: durante l’immersione sono stati visti
grigi, pinna bianca e martello solitari, bellissima la parete dall’estrema
punta Est fino al lato Nord della barriera. Parete che non sempre si può fare
quando i venti sono prevalenti da NO. Il SE è più"allegro".
Corrente forte
anche ad Angarosh: un bel branco di martello ha compensato la fatica.
Pernottiamo a
Shambaia.
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