Sudan

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29 settembre è una bella data per inaugurare la stagione sudanese. Grandi le possibilità di divertirsi a Mesharifa con le mante. Alta la probabilità di incontrarle per quanto vicini siamo ancora all’estate… Le più belle immersioni del North nell'itinerario "ONE WAY": Angarosh, Merlo, Abington, Rumi, Sanganeb, Umbria

domenica 21 ottobre 2012

2012 10 15 la crociera One Way P.Sudan- Mohamed Qol





Una crociera “One Way” P.Sudan- Mohamed Qol.

 
 

















I nostri ospiti, prima  di giungere in Sudan, hanno approfittato dell’occasione e sono rimasti due giorni a Dubai, hanno fatto un giro per la città , un tour nel deserto e quindi un po’ di shopping, sono arrivati lunedì, con “fly Dubai”, regolarmente e puntuali.
La previsione del tempo per questa settimana da 5 nodi di vento  variabile o assenza di vento  da lunedì a mercoledì. Poi  inizia, come sempre di questa  stagione,  a soffiare forte il vento da SE nello stretto di Bab el Mandeb nell’estremo sud del Mar Rosso, così forte da far arrivare la sua influenza fin quassù in Sudan : 10-15 nodi da SE previsti per giovedì, sabato e domenica.
Questo significa tempo buono, mare piano e liscio come la scorsa settimana, caldo umido, con la possibilità di fare senza alcuna difficoltà il nostro itinerario di risalita, decidendo il programma a nostro piacimento senza  considerare la  meteorologia almeno per la prima parte della settimana. 
Con pure una aggiunta di una spintarella favorevole da SE per il trasferimento a Nord. La luna al tramonto sembra più che una falce un colpo lieve di pennello per le nostre serate di completa bonaccia. 
Sono rosati e arancio gli splendidi tramonti dove anche povere barche di pescatori sembrano risplendere e dorarsi.
Iniziamo il programma di immersioni martedì mattina con il check dive attorno al relitto dell’Umbria e una seconda immersione di penetrazione all’interno della nave per gli appassionati. Alcuni dei nostri ospiti sono in Sudan per la prima volta, altri ritornano, e il relitto ha preservato il suo fascino e il suo mistero per tutti, vecchi e nuovi ospiti. Quindi ci spostiamo a Sanganeb, potendo scegliere come ci conviene,  per l’alba del mercoledì,  l’immersione a Punta Nord, segue  Sha’ab Rumi.
Sha’ab Rumi è di nuovo all’insegna del volo, avvistiamo questa mattina un bell’ esemplare di airone: l’ardea purpurea, degli aironi grigi disperatamente in cerca di qualche roccia emergente della barriera per riposare un po’.
 Voli in lontananza, sempre di aironi: sembrano coriandoli, quasi sottili fili d’Arianna che legano i nostri continenti. Un gheppio , un piccolo tenero giovane succiacapre dal piumaggio marmorizzato, nuovi tipi di tortore dalla elegante tenue livrea. 
 Il nostro gheppio  questa mattina si è decisamente esibito in ampie volute e calibrate in alto vicino alle nuvole.
All’improvviso, inaspettatamente, ha chiamato a se le ali e si è lanciato in picchiata. Non essendovi  prede nelle vicinanze e trovandomi sotto la sua picchiata, ho avuto la netta sensazione che si trattasse di un gioco,  un tuffo ad alta velocità per puro piacere: ebrezza da volo. Salvo frenare all’ultimo, per posarsi placido sul radar e rimirare d’attorno con i suoi grandi occhi rotondi...  

Sono ricomparsi i delfini: le stenelle della laguna di Sha’ab Rumi. Completamente assenti l’altra settimana, sono accorse incontro a Sherazade appena abbiamo infilato la prua nella pass all’arrivo scortandoci fino all’ancoraggio ed altrettanto hanno fatto, volando, quasi più che nuotando, quando a mezzogiorno abbiamo lasciato Rumi alla volta di Suedi.
Stazionano sul lato Est della barriera, dove la barriera per qualche centinaio di metri è più profonda e non arriva in superfice. Su quel lato entrano ed escono in mare aperto  o giocano surfando sulle onde della risacca: le onde diventano più fitte e ripide passando   sulle rocce dal mare aperto alla laguna, e quindi  sono più interessanti al gioco.
 E’ decisamente il loro angolo preferito. Dove fra una immersione ed un’altra è possibile raggiungerli per nuotare insieme: uno dei doni di Sha’ab Rumi, a parte le immersioni pianificate, nuotare con le stenelle, una  emozione per tutti   indimenticabile, lasciano una carica gioiosa che perdura poi per tutta la settimana.


 La temperatura dell’acqua è sempre sui 30°, non c’è alcuna corrente. I martello sono piuttosto profondi, sia a Sanganeb che a Rumi,  i grigi sono più radi. In compenso c’è un’esplosione di pesce in branchi incredibile: carangidi, dentici, pappagalli cosiddetti rinoceronti così stranie affascinati da sembrare pesci preistorici, cernie di ogni tipo. Il pesce è decisamente aumentato dalla scorsa settimana. Volute fitte di barracuda d’argento ad ogni immersione. I fotografi, categoria severa, sono contenti.
Pernottiamo a Suedi, partenza durante la notte per svegliarci a Qita el Banna, seguono Merlo, Abington, Angarosh.
Venerdì col vento da SE è entrata una vorticosa corrente da SE, corrente è sinonimo di avvistamenti, così è stato ad Abington: durante l’immersione sono stati visti grigi, pinna bianca e martello solitari, bellissima la parete dall’estrema punta Est fino al lato Nord della barriera. Parete che non sempre si può fare quando i venti sono prevalenti da NO. Il SE è più"allegro".
Corrente forte anche ad Angarosh: un bel branco di martello ha compensato la fatica.
Pernottiamo a Shambaia.

 


 
 


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