Merlo dista 3 miglia circa a SE da Shambaia.Fa parte dei più bei reef dell'itinerario Nord
E’ vero lo squalo è
ambito, l’incontro è un’emozione, ed abbiamo bisogno di emozioni. Se è un
branco è ancora meglio: batte il cuore, la sensazione è assoluta….
E ancor emozionante è una foto, possedere “lo scatto” e poi raccontarlo, con dovuto orgoglio, perché no, cosa c’è di male.
E ancor emozionante è una foto, possedere “lo scatto” e poi raccontarlo, con dovuto orgoglio, perché no, cosa c’è di male.
Una terza immersione,
lascia intendere la parola stessa, è una immersione rilassata a profondità
contenuta, senza grande impegno. Dalla quale, giocoforza, non ci si aspetta più
di tanto.
Forse allora davvero giungiamo ad un nuovo orizzonte: il manto azzurro si apre, come un sipario, e si richiude sopra di noi, avvolgendoci nel silenzio del nostro respiro.
E ci sorprende una giostra, un atto unico e irripetibile, ogni volta differente: una murena mollemente adagiata e sinuosa sulle rocce come su di un cuscino, i percorsi fosforescenti verdi come sentieri di una Platygyra, i polipi palpitanti dei soft coral del rosa più tenero, dei viola o cardinale più intensi.
Si aprono minuti percorsi fra soli dorati e Spirobranchi giganteus come fiori in boccio.
E non sappiamo più dove
guardare, un po’ nel blu, tra i barracuda che si aprono come shangai poco
lontano, un po’ sulla parete, un po’ a mezza via.
E le livree dei chirurghi
come pavoni e gli accostamenti dei colori meno usuali, che non penseremmo mai
di avvicinare ed eppure sono perfetti e risaltano e si danno luce in un’armonia
compiuta. Danzano i Bannerfish, aggraziati e sospesi come ballerine
pennate, occhieggiano i clown fish tra gli abbracci delle attinee, morbide come
velluti variegati si schiudono le tridacne.
Imbalpabili e trasparenti i
gamberetti, pelosi e sanguigni granchi, come un tulle al vento piuttosto che
alla corrente un Ceriantide. Se accostiamo e ci affacciamo verso il blu come ad un balcone, scorrono azzurrei i carangidi come per un intervallo. Ecco un Gellyfish che ha nome “Cassiopea”. Ed è giusto
questo nome ci sfiori come una costellazione perché è questa la visione, di forme e sfumature, immersa in uno spazio che pare infinito. Nel momento tardivo del giorno, durante questa terza immersione
tutto è dimenticato. L’ora trascorre come una manciata di minuti. E quasi sorprende il richiamo a
tornare. Lo squalo martello solitario che passa, così, inaspettato, lentamente,
sul fondo, nelle penombre misteriose del tardo pomeriggio, è benvenuto..ma,
chissà, in qualche modo è quasi di troppo, siamo ancora distratti
nell’arcobaleno…
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