Sudan

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29 settembre è una bella data per inaugurare la stagione sudanese. Grandi le possibilità di divertirsi a Mesharifa con le mante. Alta la probabilità di incontrarle per quanto vicini siamo ancora all’estate… Le più belle immersioni del North nell'itinerario "ONE WAY": Angarosh, Merlo, Abington, Rumi, Sanganeb, Umbria

domenica 24 marzo 2013

2013 03 18 Una crociera veramente speciale: il Deep Nord e la più bella immersione della settimana…Dove giocano i grampi....






L’imbarco avviene a Mohamed Qol  il tardo pomeriggio del lunedì, come da programma, dopo un trasferimento in pulmino di due ore e mezza dall’aeroporto di Porto Sudan. Sherazade ci aspetta ormeggiata, tutta illuminata, nella piccola marsa.




  Aperitivo, introduzione delle guide, le prime informazioni generali e siamo subito a cena. La sensazione della vacanza si fa strada ed inizia decisamente nell’istante in cui si è preso possesso della cabina, orientandosi negli spazi, familiarizzando con l’equipaggio,  mentre  l’attrezzatura è già nella cassetta e il jacket sulla bombola. Il comandante salpa e si mette in navigazione, prima dell’alba, il martedì. C’è un po’ di vento da Nord Ovest, navighiamo ridossati nella laguna di Mesharifa per giungere in tre ore circa a Merlo. Iniziamo con il check dive lungo la parete a Sud Ovest, quindi una immersione a Nord Est e notturna a Shambaia. Il secondo giorno, mercoledì, una immersione ad Abington e due ad Angarosh. Cominciamo in bellezza, tra reef più  famosi e ambiti del Mar Rosso Sudanese. Avvistiamo i martello  in piccoli gruppi o esemplari solitari. L’Albimarginatus ad Angarosh ci gratifica abbondantemente: ci concede maestoso il suo  passare e ripassare così vicino, lento e possente, da soddisfare tutti. E’ uno splendido esemplare di 3 metri circa, passa molto vicino a Gioia che usiamo come unità di misura…e  la proporzione è facile.

Sherazade naviga tutta la notte  e ci svegliamo al mattino presto ormeggiati a Pfaiffer, il reef più a nord della nostro itinerario: solo 25 miglia ci separano dall’Elba e quindi dal confine con L’Egitto. Qui  dedichiamo 2 immersioni per trasferirci poi a Gota Abubish Bish per la terza. Abbiamo dunque cominciato al top, con i più noti e sognati reef del famoso Nord di Shambaia e non è assolutamente facile tenersi all’altezza. Ma le aspettative non vengono deluse. Pfaiffer è una esplosione di vita, di coralli, alcionari e pesce, somma il meglio del Sudan alle bellezze fra le più affascinanti dell’Egitto tra cui, si sa, sono i giardini di coralli. Dista 10 miglia dalla costa, sale da fondali oltre i 200 m in mare aperto. Il pelagico vi accosta, le correnti e l’acqua pulita alimentano una vita a dir poco rigogliosa e spettacolare. Non abbiamo trovato, in verità,  molta corrente, avvistiamo un bel branco di martello, una decina di esemplari, salgono dal profondo e  si avvicinano, passano e tornano  e sono tutti esemplari considerevoli per dimensioni, soprattutto i solitari, che incontriamo successivamente, forse, chissà,  “ sentinelle”. Chi ha la macchina fotografica, chi fa riprese e chi guarda soltanto, sono tutti ugualmente molto contenti.

Gota Abu Bish Bish
 Sorvoliamo il pianoro sui 30 metri verso la parte finale a sud del reef e la sensazione è quella di visitare il giardino di “Alice nel paese delle meraviglie” , fra tondeggianti  enormi spugne, cascate candide di  corallo nero come cespugli ed alberelli ed alcionari di ogni grandezza e colore.

Al mattino di venerdì ripetiamo l’immersione e quindi ci immergiamo a Gota Ilaria e facciamo la terza a Gota Lali. Sono due reef piccoli e appena segnati con una crocetta sulla carta, ci possiamo permettere di battezzarli con nomi che ci piacciono. La notte la passiamo a Qumeira, nell’immensa laguna dove facciamo una bella notturna.

 La seconda perla di questa crociera si rivela Gota Lali, forse la luce perfetta e  limpida di metà pomeriggio, l’acqua pulita e il martello così vicino quasi da esserne sfiorati,  rendono l’immersione speciale.  
 Sandro pregusta già il fatto che, in fase di montaggio, avrà delle immagini di primo piano di grande impatto.  Sono affascinanti le spaccature della barriera che troviamo sul lato meridionale, alcune profonde, altre minori, illuminate dai raggi del sole come lame di luce e brulicanti di pesce di ogni varietà, fra nuvole di glass fish giovanili, tanto minuti da sembrare polvere lucente.
 “ Mi sembrava di essere sospesa in un acquario”, commenta la nostra Gioia.

 In superficie invece, durante la navigazione, questo tratto di mare aperto, ci ha riservato un incontro prolungato con degli splendidi  Grampi. Di solito sono timidi, nuotano avanti alla prua per pochi istanti, inabissandosi e sparendo all’improvviso con una capovolta e discesa rapidissima in verticale nelle profondità. Questa volta invece sono rimasti a lungo intrecciandosi e saltando a lato della barca come è abitudine giocosa dei tursiopi. Sono decisamente belli, forti ed eleganti allo stesso tempo, grigi e bianchi, ricoperti come è loro caratteristica, da numerosi graffi, chissà… segno di battaglie o di amori. Il muso stondato, la grande bocca labbrata, il nuoto rapido e così potente da sembrare quasi immobili mentre filano nell’ombra di Sherazade. Sembrano eleganti e possenti cavalieri, misteriosi, rari e preziosi.

Un rapido volo di una decina di rondini ci sfiora e annuncia qui, in Sudan, la primavera: è cominciata la risalita di uccelli che tornano verso il Nord, sinceramente ci sembra solo ieri che scendevano….  La  stagione è trascorsa veloce ed è  tempo di migrare nuovamente.

Un’altra caratteristica di questa crociera è la solitudine, non abbiamo incontrato nessuno. 
A parte una piccola barca di pescatori da cui abbiamo comprato del pesce fresco per il sushi a Shambaia, non abbiamo incrociato nessuno, siamo sovrani di questo mare, di questa parte di Mar Rosso così poco frequentata. Chissà per quanto resterà così…. Le crociere normalmente non arrivano fin quassù, occorrono almeno 2 settimane se si parte da P.Sudan, oppure è necessario imbarcarsi a Mohamed Qol, come abbiamo fatto noi. Siamo in un  mare di “mezzo”, tra P.Sudan e l’affollato Egitto. La costa, abbagliata dal sole, pare sfumata di giorno, mentre si esalta durante i tramonti, quando il cielo si tinge scarlatto e arancio e viola ed il sole, come una rossa mongolfiera, scivola sui profili  delle montagne,  brevemente risplende e in un lampo sparisce.

E’ sabato e desideriamo ripetere l’immersione a Gota Lali, tanto ci è piaciuta, quindi risaliamo di nuovo verso Nord prima di scendere definitivamente verso capo AbuShagara.

La immersione del mattino resta intitolata come “l’immersione dei tonni esagerati “ oppure dei “tonni come squali”.….

E’ entrato il Nord ovest,  era annunciato dalla bonaccia e l’umidità della notte, così ci spostiamo velocemente e speriamo non monti il mare perché le secche o  i “gota”  di Abushagara non offrono alcun ridosso ed arrivano a tre metri circa al di sotto della superficie del mare. Giungiamo perfetti in tempo, prima che il mare, crescendo, renda impegnativa la sosta per la barca e il recupero per i sub. Immersione e partenza perfettamente coordinati. Le secche hanno regalato, oltre a tutto il resto, “ mille e più di mille” barracuda in vortice che ci hanno tenuto a lungo avvolti  nell’occhio blu. “ Come il muro di Sipadan” è il commento di Sandro e Gioia. Un’originalità è la moltitudine di pesci scoiattolo,  che nuotano insieme, quando di solito sono solitari. Non mancano spettacolari cernie rosse, nuvole di pesci farfalla e diversi pesci imperatore e angelo, anche loro tutti insieme.  Le secche sono dei torrioni, 3 principalmente, che si elevano su un fondale di una trentina di metri, con attorno alcuni pinnacoli minori, proprio in mezzo al mare fuori il capo di Abushagara, di quelle macchie verdi e insidiose che non si individuano facilmente se non con il punto GPS. Ovviamente per questa caratteristica una moltitudine incredibile di pesce accosta o vive stanziale.
 Il vento aumenta, monta il mare, e scortati nuovamente da grampi e delfini, arriviamo ad Angarosh. Uno spettacolo entusiasmante. I tursiopi ci precedono fino al momento che il comandante diminuisce i giri del motore per la shamandura, mancava solo ci portassero le cime sulla barriera!  Non li avevamo mai visti nuotare e giocare e saltare sulle onde insieme e soprattutto così a lungo, in gara filanti alla ricerca dell’onda frangente, a chi si eleva di più in altezza a prua di Sherazade.

Ad Angarosh ci aspettava l’Albi e un bel branco di martello, barracuda “ed il resto del mondo”. Una parte del gruppo sostiene che questa è l’immersione più bella della settimana. Questa volta non sappiamo più a chi darlo lo scettro della più bella immersione in assoluto, lo dividiamo equamente, per mettere tutti d’accordo,  tra: Pfaiffer, Gota Lali, le secche di Abushagara ed Angarosh!..........

Siamo soddisfatti, ospiti e crew, crociera perfettamente riuscita e siamo contenti perché torneremo: abbiamo appuntamento con un itinerario”Deep North” per la settimana del 20 Maggio! 



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