Come sono cambiate le cose da quel giorno che Hans Hass si immerse per primo ad Angarosh. Il fascino del mito del grande pioniere è rimasto tra noi e aleggia ancora tra le paratie di Sherazade. Ricordiamo la sua visita nel 2007 e i fantastici racconti.
Davanti a noi la carta nautica dettagliata di Shambaia e delle lagune di Mesharifa.
Nel 1949, durante la sua prima spedizione solitaria, si era dovuto recare in camion a Mohamed Qol: impiegò un’intera giornata poichè la strada dissestata e impervia allora costeggiava le montagne verso Ovest, anziché snodarsi poco lontano dalla costa in piano come oggi. Si trattenne 4 giorni, dedicò una prima spedizione a Mayteb e Magarsam, le isole poco più a sud di Mesharifa, una seconda giornata alla ricerca delle ostriche perlifere nelle lagune antistanti Dungonab e una terza alla ricerca degli squali ad Om Grush. Era quasi la vigilia di Natale. Con una piccola feluca di pescatori noleggiata in loco, attraversò le lagune diretto in mare aperto. Il mare quel giorno era tempestoso e i pescatori si fermarono ad Abington… Un antenna di acciaio sormontata da un riflettore automatico sorgeva sul reef….. Hans osservò dubbioso. “ Om Grush? –domandai - OmGrush “ annuì il suo accompagnatore. Sospettando l’imbroglio, ad Hans non restò che arrampicarsi in cima al traliccio così da poter scorgere verso Sud Est la vera Om Grush. Vuoi per pigrizia, vuoi per le condizioni del mare, vuoi perché nella mente dei pescatori un reef valeva un altro, avevano tentato di evitare la meta accorciando la navigazione. Ci sarebbero volute altre due miglia. Hans ordinò immediatamente ai pescatori di ripartire. Giunto finalmente a ridosso dell’agognata isoletta si tuffò tra il ribollire delle onde e della corrente. Il tempo a disposizione era poco, poiché prima di notte dovevano rientrare a terra. Quando il mare è agitato, si sa è quasi difficile trovare un angolo protetto poiché le onde scorrono e abbracciano la barriera.
“ Mi tuffai sotto una nube di schiuma, appena la vista mi si schiarì, vidi innumerevoli pesci…..L’aspetto stupefacente di quella scena era che potevo, dall’alto di coralli sporgenti, guardare su un gradino senza fondo. Era come se l’isola nuotasse liberamente nel mare”
Come ieri, oggi Angarosh conserva il suo fascino e la sua magia..
Nel 1949, durante la sua prima spedizione solitaria, si era dovuto recare in camion a Mohamed Qol: impiegò un’intera giornata poichè la strada dissestata e impervia allora costeggiava le montagne verso Ovest, anziché snodarsi poco lontano dalla costa in piano come oggi. Si trattenne 4 giorni, dedicò una prima spedizione a Mayteb e Magarsam, le isole poco più a sud di Mesharifa, una seconda giornata alla ricerca delle ostriche perlifere nelle lagune antistanti Dungonab e una terza alla ricerca degli squali ad Om Grush. Era quasi la vigilia di Natale. Con una piccola feluca di pescatori noleggiata in loco, attraversò le lagune diretto in mare aperto. Il mare quel giorno era tempestoso e i pescatori si fermarono ad Abington… Un antenna di acciaio sormontata da un riflettore automatico sorgeva sul reef….. Hans osservò dubbioso. “ Om Grush? –domandai - OmGrush “ annuì il suo accompagnatore. Sospettando l’imbroglio, ad Hans non restò che arrampicarsi in cima al traliccio così da poter scorgere verso Sud Est la vera Om Grush. Vuoi per pigrizia, vuoi per le condizioni del mare, vuoi perché nella mente dei pescatori un reef valeva un altro, avevano tentato di evitare la meta accorciando la navigazione. Ci sarebbero volute altre due miglia. Hans ordinò immediatamente ai pescatori di ripartire. Giunto finalmente a ridosso dell’agognata isoletta si tuffò tra il ribollire delle onde e della corrente. Il tempo a disposizione era poco, poiché prima di notte dovevano rientrare a terra. Quando il mare è agitato, si sa è quasi difficile trovare un angolo protetto poiché le onde scorrono e abbracciano la barriera.
“ Mi tuffai sotto una nube di schiuma, appena la vista mi si schiarì, vidi innumerevoli pesci…..L’aspetto stupefacente di quella scena era che potevo, dall’alto di coralli sporgenti, guardare su un gradino senza fondo. Era come se l’isola nuotasse liberamente nel mare”
Come ieri, oggi Angarosh conserva il suo fascino e la sua magia..
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