Un’altra crociera “One Way”,
P.Sudan- Mohamed Qol-
Partiamo all’alba con un mare
di seta ed un sole nascente che rende bello persino il porto commerciale di
P.Sudan.
Ci aspetta il relitto
dell’Umbria, com’è d’uso, per il check dive e l’esplorazione interna. Per
questa settimana le previsioni sono di nuovo venti deboli, variabili o assenti;
il vento da SE nello stretto di Bab el Mandeb è decisamente calato, al Nord, in
Egitto, il NO è debole. E noi, che ci troviamo nel mezzo tra le due influenze,
abbiamo il tipico tempo d’autunno sudanese: cieli cosparsi di cumuli bianchi
all’orizzonte del mattino che si diradano mano a mano che il sole si alza.
Questa settimana c’è una luce speciale e il paesaggio è più vario del “solo
mare” a cui siamo abituati.
La luna sorge rossa verso le 19.30, sale veloce
avvolgendo la barca nella sua scia all’ancoraggio notturno nelle lagune.

Prima
dell’alba è ancora alta e rischiara con i suoi riflessi le nostre partenze:
accade di scorgere a levante il cielo infuocato alle prime luci del giorno,
mentre nello stesso momento a ponente azzurre, chiare e tenue luci risplendono
attorno all’impallidirsi della luna. I riflessi argentei sfiorano Sherazade,
mentre nel mare, ancora oscuro e notturno, filanti stenelle precedono la nostra
prua. Navighiamo come sempre solitari in un mare tutto per noi, le stenelle ci
scortano a Sanganeb, allontanandoci da Rumi, a Merlo e a Shambaia.
Il forte scirocco della
settimana del 15 ottobre e la violente corrente da sud, sembrano aver centrifugato
l’acqua dei fondali, hanno portato sospensione e la visibilità questa settimana
non è tra le migliori. Mano a mano che saliamo verso Nord la condizione
migliora. Ci premia Merlo con squali grigi e pinna bianca nell’immersione di
SO, splendida la varietà di coralli e pesci di barriera.
Sempre affascinante il
pinnacolo di NE di Merlo. Ci premia anche Angarosh durante la prima immersione
della giornata al mattino presto: la visibilità è migliore e, nonostante
l’assenza di corrente, avvistiamo il branco di martelli, dei grigi e pinna
bianca.
C’è anche “ il resto del
mondo”: barracuda, dentici, cernie….coralli molli come una prateria, ma si sa
che gli avvistamenti degli squali hanno la prevalenza per le emozioni dei
nostri ospiti.
 |
Angarosh |
Cambiano le prospettive
abituali: invece che il solito ormeggio con le “sciamandure” a Sud
dell’isolotto di Angarosh, sospinti da un levantino e trattenuti da una
corrente opposta, riusciamo ad ormeggiarci legati ad uno scoglio sul lato di
ponente. Un'altra immersione a Merlo e navighiamo, durante il pranzo, verso le
lagune di Mesharifa per cercare le mante.
Sono diradate le presenze della
migrazione. Il vento contrario da SE dei giorni scorsi deve aver portato
notevole difficoltà e scompiglio nelle rotte tutte dirette verso Sud. I nostri
ospiti volatili sono più frequenti a Sha’ab Rumi e sono così sfiniti che
restano afferrati alle antenne e alle cime quando la prua volge a Nord verso
Sha’ab Suedi: ci dispiace non poco riportarli nuovamente verso Nord, perdendo
miglia preziose, specie pensando a quanta fatica devono aver fatto fino ad ora
per scendere. I gruccioni rafforzano, con un po’ di immaginazione, l’effetto
autunno di queste giornate, verdi brillanti sul dorso, bruno dorato sotto le
ali, con il loro volo rapido e con le loro ripide impennate, sono come foglie
caduche roteanti di castagno portate altrove nel vento.
Ed eccoci al”Becon” d’ingresso
del canale di Mesharifa. Un pochino di corrente, una leggera increspatura in
superficie dovuta al vento, ed ecco le sagome desiderate, i grandi dorsi neri
lucidi che brillano sotto il sole, le grandi bocche spalancate intente a
nutrirsi di plancton.
Tutti sono in acqua, qualche grido di gioia all’incontro
ravvicinato, nuvole di sardine e gabbiani intorno.
Il mare questa settimana è generoso!
Domani, ultimo giorno, una
nuova immersione ad Angarosh e ad Abington e un’altra bella crociera si chiude
con soddisfazione degli amici, delle guide e dell'equipaggio.
Nessun commento:
Posta un commento