Sudan

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29 settembre è una bella data per inaugurare la stagione sudanese. Grandi le possibilità di divertirsi a Mesharifa con le mante. Alta la probabilità di incontrarle per quanto vicini siamo ancora all’estate… Le più belle immersioni del North nell'itinerario "ONE WAY": Angarosh, Merlo, Abington, Rumi, Sanganeb, Umbria

sabato 29 marzo 2014

Ti racconto la settimana del 17 marzo 2014



Partiamo per la “One way” del 17 marzo all’alba del martedì e ci fermiamo subito all’Umbria:
siamo solo noi. La previsione meteo ha dato vento per la settimana e tutte le barche si sono dirette immediatamente più a nord.

 Facciamo le due immersioni, la check dive e la penetrazione all’interno del relitto , con  calma e grande soddisfazione, specie la seconda , con acqua ferma e limpida, senza sospensione, come capita quando si è in tanti  con gli ospiti dalle varie barche, tanti da doverci immergere a turno.

Quindi siamo partiti alla volta di Sanganeb.

Anche qui soli. Buona l’immersione al pianoro di sud ovest, con barracuda, carangidi, 

qualche squalo grigio, pinna bianca, mentre, come previsto, il vento sale e il mare  ingrossa impedendoci di fare l’immersione a punta Nord. Siamo partiti alla volta di Rumi  dove abbiamo sostato per due giorni perché la “One Way” ci concede più tempo per soffermarci dove vale la pena. 
A Rumi la situazione è completamente cambiata dalla settimana precedente, è cambiata la corrente, da leggera da nord è divenuta leggera da sud e tutto il pesce che aveva reso eccezionale l’immersione a nord ovest, è migrato in massa , verso sud, ed è tornato a popolare, come da tradizione, il pianoro di sud est.

Carangidi, grigi, tonni, martelli, il bel branco di pappagalli  bisonte, più tutti i pesci di barriera. Il corallo è bellissimo in generale e gode  di ottima salute.

La temperatura è ancora sui 25-26 gradi, ed è più fresco, se così si può dire , degli anni precedenti. Quindi proseguiamo diretti a Qita el banna, Merlo, Angarosh ed Abinton e Shambaia. Durante questa settimana abbiamo visto squali grigi, pinna bianca e martello durante tutte le immersioni, barracuda a nuvole o avvitati in spirale. L’unico a non essere stato generoso è Qita el Banna. E’ questione anche di un po’ di fortuna, perché sappiamo che questa settimana è stato visto lo squalo tigre, assieme a due pinna bianca che stazionano li abitualmente, lungo la parete di nord est. Siamo contenti, noi lo abbiamo avvistato per diverse settimane l’anno scorso! E’ bello sapere che sia rimasto.  

Questa settimana sono stati visti da Jerome, il comandante della barca vela NoStress, due tigre anche ad Abington. Ci ha confermato con una certa sorpresa anche di aver visto, meraviglia, due squali volpe ad Angarosh.

Con questa aspettativa ci siamo immersi ad Angarosh e siamo stati fortunati anche noi. Non siamo riusciti a prendere la foto dello squalo volpe, la siluette inconfondibile per la magnifica coda, perché ha fatto una timida apparizione mantenendosi lontano, troppo lontano per rubare lo scatto . Fa piacere ugualmente averlo visto, come fa piacer sapere che c’è.

A Merlo abitudinario, tra i venti e i 30 metri, di profondità , abbiamo ritrovato il martello piuttosto grosso, solitario, tranquillo della passata settimana, nello stesso punto, e ancora con la stessa tranquillità è passato e ripassato vicino, senza allontanarsi, con grande soddisfazione dei fotografi.

Siamo a marzo, tempo di migrazione e il regalo di questa settimana ci giunge dal cielo: una quindicina di miglia a nord di Sha’ab Rumi, mentre navigavamo diretti a Qita el Banna, abbiamo avvistato uno stormo di gru così grande da sembrare infinito. Sono le damigelle di Numidia. La loro migrazione è un appuntamento fisso e preciso: inizia il 15 di marzo ed il passaggio dura un paio di settimane.
 Le damigelle risalgono la costa del Sudan e attraversano il Mar Rosso a diverse latitudini a seconda di dove si sono fermate per la notte. Evitano i centri abitati e riposano lungo la spiaggia o in pianori deserti  dove è facile scorgere qualsiasi pericolo in avvicinamento: in passato le abbiamo viste sorvolare Sanganeb, Rumi, Shambaia, capo AbuShagara o a sud verso marsa Ata. Dopo la traversata risalgono l’Arabia Saudita, attraversano la Turchia dirigendosi in Asia.
Le rivedremo quando torneranno a settembre.


C’era molta foschia, ma lo spettacolo è stato grandioso ugualmente, quasi solenne, volavano in formazione abbastanza basse sulla superficie del mare e ne siamo rimasti circondati, quasi “immersi” mentre l’aria risuonava del loro caratteristico richiamo.

Ancora gran finale dal cielo a Mesharifa, dove ci siamo fermati il tardo pomeriggio della domenica prima di entrare nella marsa di Mohamed Qol alla fine della crociera. Ci siamo ormeggiati e siamo scesi a terra verso le quattro e mezza del pomeriggio con luce praticamente perfetta, luce ideale per i fotografi. Abbiamo trovato diversi nidi di falchi pescatori con i piccoli, di taglia adulta ma non ancora in grado di volare, vari tipi di sterne e la sterna maggiore anch’essa con i piccoli. Un inno di colori splendidi, con tutte le gradazioni del mare: verde, turchese e blu,  il verde brillante dei cespugli e il dorato delle montagne all’orizzonte.

Incapace a rinunciare a questa meraviglia, sono tornata il giorno successivo, lunedì,  con Jonatan. Abbiamo raggiunto Mesharifa  con il gommone nel pomeriggio, intanto che aspettavamo gli ospiti in arrivo con il pulmino, per la settimana successiva del 24.

L’isola, famosa per le mante durante i mesi autunnali, dista solo poche miglia dalla baia di Mohamed Qol e con il gommone ci si arriva in una decina di minuti.

Ancora un paio d’ore di luce spettacolare  per qualche altro scatto ai falchi, alle sterne, all’acqua e al mare e alla spiaggia candida. Di nuovo un secondo colpo di fortuna. Un nuovo passaggio di uno stormo di damigelle che probabilmente avevano deciso di fermarsi la notte nell’isola. Sono arrivate volando basse sul mare, ma scorgendo gli intrusi (Jonatan, me e Ahmed) si sono alzate optando probabilmente per il capo Abushagara o per una delle isole deserte della grande baia di Dungonab. Abbiamo assistito nuovamente ad un imprevisto indimenticabile spettacolo.

Grazie ancora Sudan!


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