Ogni anno, per le crociere
nell’arcipelago di Suakin, scegliamo il mese di aprile, poiché il tempo è generalmente
stabile e poco ventoso. E’ un itinerario affascinante,
ma comporta delle incognite: l’acqua a volte è piuttosto torbida e, in caso di mare grosso, molti dei luoghi di immersione non sono fruibili e parte delle barriere non offrono protezione o ridosso. Per questo 21 aprile la previsione del tempo è buona, sono previsti venti leggeri da NE.
ma comporta delle incognite: l’acqua a volte è piuttosto torbida e, in caso di mare grosso, molti dei luoghi di immersione non sono fruibili e parte delle barriere non offrono protezione o ridosso. Per questo 21 aprile la previsione del tempo è buona, sono previsti venti leggeri da NE.
Jumna |
Riscontriamo che il corallo è splendido, dovunque, le barriere godono di ottima salute. C’è tanta vita, come sempre. Per quanto riguarda avvistamenti particolari: squali sulky a Protector, martello a Jumna e a Logan.
A Sha’ab Ambar e Pender squali grigi,
tante tartarughe a Seilada, soprannominata appunto l’isola delle tartarughe, e tanti giovani pinna bianca.
A Jumna le riprese di
una grande nuvola di sardine con carangidi a pinna blu danno molta
soddisfazione, immagini quasi magiche per lo scomporsi e rapprendersi in mille
aghi di luce ogni qualvolta i carangidi partono all’attacco delle sardine in
fuga, creando forme e dissolvenze infinite. La temperatura dell’acqua, dalla
settimana, scorsa è salita a 28°, sicuramente per questo motivo gli
avvistamenti non sono stati così numerosi.
La corrente continua ad essere da Sud. Come sempre siamo soli, ormeggiati con “shamandure” dietro a pinnacoli e barriere, circondati dal blu. Sono giornate splendide, terse, ventilate e non calde: il gran caldo non è ancora arrivato. Passa qualche rado stormo in migrazione, verso Nord o rotta a levante verso l’Arabia Saudita: aironi, aironi Golia, egrette, rondini, qualche falco: si soffermano e si posano sui “becon” o sulle rocce emergenti per riposare o per aspettare il resto della retroguardia, poi riprendono, quasi una manciata di coriandoli nel cielo azzurro.
Il mare è tutto per noi. La crociera a sud comporta in generale più navigazione, anche se i punti di immersione non sono poi così distanti, da una a tre ore di navigazione l’uno dall’altro. Per la conformazione delle barriere dell’arcipelago, in buona maggioranza torrioni emergenti da profondità, la sera, quasi sempre, si entra nell’unica laguna che può offrire un vero ormeggio sicuro. E così, solo la sera, incontriamo qualche altra barca da crociera nella laguna protetta di Sha’ab Ambar: il Felicidad, Il S.Marco, la Susanna. Alla fine della giornata fa piacere avere qualche scambio, qualche breve visita, capita di reincontrare qualche compagno di altri viaggi per un commento su ciò che si è visto ed è piaciuto. Al mattino ci apriamo a ventaglio, chi verso Sud, chi a Nord o a levante.
La corrente continua ad essere da Sud. Come sempre siamo soli, ormeggiati con “shamandure” dietro a pinnacoli e barriere, circondati dal blu. Sono giornate splendide, terse, ventilate e non calde: il gran caldo non è ancora arrivato. Passa qualche rado stormo in migrazione, verso Nord o rotta a levante verso l’Arabia Saudita: aironi, aironi Golia, egrette, rondini, qualche falco: si soffermano e si posano sui “becon” o sulle rocce emergenti per riposare o per aspettare il resto della retroguardia, poi riprendono, quasi una manciata di coriandoli nel cielo azzurro.
Il mare è tutto per noi. La crociera a sud comporta in generale più navigazione, anche se i punti di immersione non sono poi così distanti, da una a tre ore di navigazione l’uno dall’altro. Per la conformazione delle barriere dell’arcipelago, in buona maggioranza torrioni emergenti da profondità, la sera, quasi sempre, si entra nell’unica laguna che può offrire un vero ormeggio sicuro. E così, solo la sera, incontriamo qualche altra barca da crociera nella laguna protetta di Sha’ab Ambar: il Felicidad, Il S.Marco, la Susanna. Alla fine della giornata fa piacere avere qualche scambio, qualche breve visita, capita di reincontrare qualche compagno di altri viaggi per un commento su ciò che si è visto ed è piaciuto. Al mattino ci apriamo a ventaglio, chi verso Sud, chi a Nord o a levante.
per questa crociera il gran finale a Sanganeb punta Nord e a Sha’ab Rumi. All’alba del giovedì il mare è una tavola, la corrente è diminuita.Mentre Sherazade aspetta alla deriva nelle vicinanze, i due gommoni, carichi di sub e aspettative, partono per la punta Nord di Sanganeb, uno dei siti d’immersione più bello di questa area, sia per la morfologia del fondale, sia per gli avvistamenti.
Tra le molteplici specie che animano la barriera di particolare, oltre ai martello, si avvicinano due pesci vela, un incontro decisamente raro. Molto suggestive sono riuscite le immagini in controluce di un folto gruppo di Scaridae o pappagalli dalla testa gibbosa:, grandi, timidi e al contempo curiosi, per l’enorme testa quasi sproporzionata, scalfita e graffiata e la bocca schiusa danno sempre la sensazione di un pesce senza tempo, quasi preistorico.
Sha’ab Rumi non tradisce mai,
giovedì e venerdì il pianoro regala le sue giostre di grigi e, come usiamo dire
quest’anno, “il mondo in una immersione”. Per completare, tra una immersione e
l’altra, il bagno riprese e foto con le stenelle nella laguna.
Una crociera varia,
interessante e completa, una sei giorni decisamente intensa. Restituiamo all’Europa
i nostri ospiti soddisfatti e forse un po’ ingrassati…nonostante le
pinneggiate..: chief cook Samir ha decisamente colpito come il suo solito, a
tradimento, con le sue torte , i suoi dessert speciali e i suoi favolosi irresistibili
manicaretti!
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