Attualmente in
Sudan ci sono solo 6 barche che organizzano crociere. Questo significa
immersioni non affollate in un’area di 200 miglia circa, dove si trovano i più
famosi siti di immersioni degli itinerari Nord e Sud, vuol dire anche che si
tratta di un mare non turbato e danneggiato inevitabilmente dal turismo di
massa.
L’attività della pesca in Sudan è limitata e lungo la costa non esistono
né città, né villaggi, né alcuna attività industriale o inquinamento. Da tanti,
tanti anni a questa parte la causa per cui il turismo in Sudan non decolla, ma
allo stesso tempo la salvezza dell’unicità di questo mare, è sempre la stessa:
perché per arrivare in Sudan non è stato semplice, (anche se la prossima stagione i voli saranno sicuramente migliori), perché non è alla portata di tutte le tasche, caro persino il visto
e in generale ovviamente più caro che l’Egitto, in un paese che purtroppo non
gode di ottima reputazione nel resto del mondo.
Potrai provare
disappunto per queste ragioni, ma poi arrivi, ti accomodi, ti ambienti nella tua
cabina, trovi i punti di ricarica per i tuoi fari, le torce o altro e
dimentichi, fai la prima immersione e dimentichi, lasci vagare lo sguardo
all’orizzonte e cominci a sentirti più leggero e le tensioni del quotidiano si
allentano, affamato assaggi nuove pietanze e sapori così piacevoli, sorseggi
una birra fresca alla fine della giornata e sei gratificato, e inevitabilmente
te ne vai, a fine crociera, con un pizzico di malinconia, già promettendo a te
stesso di tornare. Promessa che si rinnova riguardando le foto a casa o
sentendo e ritrovando i compagni di viaggio per una cena.
E infatti
veramente tanti sono gli amici che tornano.
Per questi
motivi, pur così vicini all’Europa, accade di essere veramente, completamente
da soli durante tutta la crociera o per buona parte di essa. Proviamo e
condividiamo con i nostri ospiti antiche emozioni, quasi da pionieri.
Ci piace
sottolineare che, oltre agli avvistamenti degli squali, cosa ambita e di sicura
emozione, il Mar Rosso sudanese offre splendidi giardini di corallo e alcionari: piccoli e grandi paradisi per gli appassionati di
macro, specialmente all’Umbria, a Rumi, a “Precontinente”, Shambaia e Merlo, sia
durante le immersioni diurne, ma anche in modo particolare durante le notturne.
Una grande varietà di nudibranchi: il Willey’ Dorid (Halgerda Willeyi), la
Membrotha del mar Rosso, il large Dragon (presente in gran numero specialmente
ad Angarosh), il Candy Hypselodorid, il Pyiama Chromodorid; graziosi ed
eterei gamberetti come i delicati Urocaridella e il Vir Filippinensi. L’ambito
Longnose Hawkfish (Falco) tra i rami di corallo nero, l’apprezzao Citron
Coral Goby, il particolarissimo Giant Frogfish.
Durante l’inverno
non è poi difficile incontrare la manta e vederla scivolare elegante lungo le
barriere in mare aperto, capita a Qita el Banna.
Ricordiamo agli
amici che inizia il mese di marzo lo spettacolo, per concentrazione e movenze,
delle cernie in
amore.
Per quanto
riguarda altri possibili incontri, i vortici di barracuda a Sanganeb, Sha’ab
Rumi e Angarosh sono uno spettacolo magico.
Quest’anno ci è
capitato di frequente di vedere delfini tursiopi e stenelle durante le
decompressioni. E si sa, sono sufficienti pochi minuti con loro, per lasciare
nell’animo di tutti una sensazione gioiosa, il sorriso e il buon umore per il
resto della giornata.
A completamento
dello spettacolo, con mare calmo, li incontriamo sfilanti sotto la prua durante
la navigazione, oppure con mare mosso giocare anticipando la schiuma delle onde
frangenti o saltare a 2 miglia circa in avvicimento a Sha’ab Rumi o a Sanganeb,
quasi un appuntamento e un’accoglienza di benvenuto.
Bisogna stare
all’erta ed essere pronti invece per incontrare i grampi il cui avvicinamento
pur sempre curioso, è timido e rapido, in mare aperto durante il trasferimento
a Nord.
Nella laguna di
Shab’Rumi sono ormai pressochè presenti giornalmente una famiglia di stenelle
rongirostris, un centinaio circa, disponibili a giocare e a farsi fotografare.
Un diversivo indimenticabile al ritorno dell’immersione o nella pausa in attesa
della successiva.
Spesso chi arriva
è turbato e stanco per i ritmi del lavoro, teso dalle preoccupazioni, e non è
facile riabituarsi agli spazi ai silenzi saper riprendere ad ascoltare se
stessi, gli amici e ciò che ci circonda.
La ricetta per
rimanere veramente soddisfatti è l’animo aperto disponibile e partecipe, i
sensi allertati, occhi nuovi pronti a cogliere: ogni immersione può celare una
sorpresa, la natura selvaggia non è sicuramente prevedibile e offre i suoi
gioielli quando meno te l’aspetti.
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